A SELENE

Dolce pallido etereo
Fantasma di un passato
Ritorna ogni notte
Coperta di veli
Si scopre e si copre
Al ritmo dei mesi
Musa dei poeti
Dea della notte
Amica degli amori
Nemica dei tranelli
Candido fiore sboccia
Nel cielo nero pece
Il saluto dei lupi
Arriva lassù in alto
-buona notte amica luna
Ti omaggiamo con questo canto-


L’ANNO NUOVO

Le luci festive ormai si sono spente
Si ritorna nel buio della quotidianità
Un altro anno comincia a strascicarsi nel fango
Con le gioie e coi dolori
Di questa cosa chiamata vita


NON SONO SPECIALE

Perché non scomparire?
Sarebbe bello per una volta
Poter osservare gli altri
Senza paura ne dolore
Senza che loro ti debbano
Giudicare o far del male
Almeno non sentirei più
Quel sordo rumore:
L’odio che ribolle
Nei cuori invidiosi
Di qualcosa che non ho


TRADITA

-Ti amo- mi dicesti
Ed io ti credetti
Pensando che
Almeno una volta
Avessi detto
Il vero

Ma non era così
Ti trovai
Fra le braccia
Di un’altra
E li ti lasciai
Disperata

Arrivata a casa
Mi guardai
E davanti allo
Specchio dissi:
-Non ti ama
Non ti merita-

Ma è difficile
Dimenticare
Un amore
Quando l’hai
Così tanto amato


AUTUNNO

Le foglie che cadono
Sono lacrime
Versate dagli alberi
Per la fine dell’estate


MATTINA D’AUTUNNO

Ecco laggiù un bagliore lontano
È l’alba che arriva pian piano
Le nuvole si tingono di un solo colore
Rosso, avvampa, disumano amore
È Il cielo che vuole empire la terra
Donarle il suo sentimento profondo
Amore impossibile anziano come il Mondo
Poi tutto perisce
Gli amanti lo sanno
La passione è veloce
L’alba un incanto


PIOGGIA

Pioggia, fresca poesia
Che scende dal cielo
Dolce manna per
I secchi campi
Riarsi dal sole
In quest’arida
Estate maledetta
Preziosi diamanti
Belli come la vita
Magnanimo dono
Di un buon Signore
Insostituibile amica
Di Madre Natura
Come faremmo
Senza di lei?


VALINOR

Scruto il mare
Con occhi bramosi
Le onde si infrangono
Contro la scogliera
Nessuna nave aspetta
Lo stanco pellegrino
Nessuno è rimasto
Ad aspettarmi
Il silenzio è rotto
Dal grido del gabbiano
-Aimè ho aspettato troppo
Ed il paradiso mi è negato-


DELUSIONE

Come una calda carezza
Il sole mi bacia
Mentre qui sola
Aspetto il mio amore

Passano i minuti
Ma lui non arriva
L’aureo disco s’abbassa
E diventa scarlatto

M’alzo un po’ triste
Con dietro il tramonto
Una lacrima scende
Al pari del sole


GUARDANDO FRAMMENTI DI PASSATO
(LE FOTO)


Guardando frammenti di passato
Ricordo, giorni ormai dimenticati
Giorni che non vorrei scordare
Ma è impossibile rimanere attaccati
A tutti i ricordi di una vita, bisogna
Accontentarsi di qualche giornata
Qualche momento di vita più bello
Qualcosa di significativo per la mia
Esistenza, se così si può chiamare
Una vita vissuta a metà, passata a
Ricordare momenti passati. Perché?
Ormai tutto ciò che è passato non può
Ritornare, allora perché ricordare?
Guardando frammenti di passato
Ricordo e silenziosamente piango


PRIMAVERA DI CITTÀ

Dolce effluvio di primavera
Trabocca dai calici dei fiori
E provocante sommerge gli animi
Empiedoli con idee di peccato

Quando mai lasciai la mia valle
Per quest’assurda città contaminata
Dall’odio, dal lusso, dal male
Che ovunque regna sovrano

Ritorno alle origini cambiata
Non più la stessa persona
Vedo e non vedo le vecchie case
Scorgo e non scorgo la verde radura

Freddi sguardi mi rivolgono i vicini
Spariti gli amici del passato
Non mi riconosce più nessuno
La primavera di città mi ha cambiata


MENDICANTE

Sento un peso dentro
Una morsa mi stringe il petto
Ho sete di dolci parole
La bocca riarsa e inaridita
Anela di proclamare elogi,
Coprire di grazie ignoti benefattori
Vagando senza meta per le strade
Mi trascino tra la polvere
E sento l’oppressione soffocarmi.
Attorno a me non c’è nessuno
Sono sola con la mia angoscia
Stringendo pochi stracci
Al corpo martoriato
Cerco di andare avanti
Ma è difficile sperare
In una città di fantasmi.
Se la morte mi prendesse
Ormai le sarei grata


CUORI

Percepisco il pulsare del tuo cuore
È forse a causa mia che batte così svelto?
Se è così ti prego dimmelo
Perché anche il mio palpita per te
E non penso riuscirò a celarti a lungo
Quella verità che in cuor ho serrato:
Vedi mia bella è difficile dire “ti amo”


ARCOBALENO

Finito di piovere compare l’arcobaleno
Prima i guizzanti diamanti diafani
Ora un’iride di colori solca il cielo
Chissà quali tesori si trovano
Alla sua fine, secondo la leggenda
Montagne d’oro e pentole di monete
Ma il tesoro più bello è nell’azzurro
Tra le nuvole ancora grigie
Come un’immensa bandiera della pace
Sovrasta il mondo guardandolo dall’alto
E io che sono a terra l’ammiro scrivendo
E sogno di volare fino a toccarlo
Ma prima ch’io possa arrivarci
Scompare ai primi raggi di sole
Il temporale è finito, ritorna il sereno
Il mio sogno evapora con l’arcobaleno


BISOGNO D’AMORE

Notte primaverile di luna piena
Incanta il mio cuore come per magia
E palesa quel senso di vuoto che l’attanaglia
Per mancanza di colui che amo,
L’astro nel firmamento è colmo di luce
Ma l’anima nel mio cuore è deserta
Come posso confrontarli fra loro?
La dea luminosa che splende in cielo
Non s’abbassa di certo al mortal guscio
Ciò che rimane del mio animo di poeta
A cosa serve dunque fare un paragone?
Solo a capir che ho bisogno d’amore


DELIRIO DI GRANDEZZA

In un delirio di grandezza mi proclamai imperatore
Miriadi di esseri vestiti con stracci
In fronte al mio trono dorato si prostrarono
Ah che gioia il potere e la fama,
Non avere eguali al mondo,
Essere unico e irraggiungibile.
“Eresia”grida il Papa dal Vaticano
Io dico “a chi mi si oppone taglierò il capo”

Davanti a me continua la sfilata,
Arrivano schiave da ogni dove
Dolci come il miele,bionde, brune, rosse e more
Tra di esse una spicca: m’illumino
Una cascata di riccioli, capelli neri come la notte
Le ciglia sono seta con zaffiri dentro incastonati,
Labbra belle e morbide in attesa di un bacio
Sembra quasi che lo gridino “vieni a me” io per ora taccio.

Dopo la festa rimango isolato
D’un tratto decido “sarà mia” mi convinco
Busso alla porta, nessuno risponde
Entro senza far rumore “trovata”
Abbandonata sul letto in vesti di seta
Il sonno sfiorandole le palpebre le ha fatte abbassare
Con un bacio le riapro gli occhi “chi siete voi?” domando
“La morte”. intorno a me si fa buio, perdono ho peccato!


L’ALCHIMISTA

Nella cupa notte senza luna
In una caverna immersa nel buio
Una scura figura mescola gli ingredienti:

Fuoco sotto al calderone
Riscalda la pozione e con essa gli animi
Fiamme nel cuore accendono l’amore
Brucia la passione più del sole
S’infiamma l’odio negli sguardi
E la guerra distrugge la vita delle persone.

Ribolle l’acqua nel calderone
Lacrime cadono dagli occhi di chi ha amato
E di chi ha sperato e ora vede i sogni infranti
Fiumi lavano via il sangue delle guerre
Piccole gocce cadono dal cielo
E rendono fecondo il mondo.

Geme la terra sotto al calderone
Chiede che non ci siano altre stragi
Che i figli non le tornino in grembo
Come cadaveri dalle fredde membra
Ma sorride dando alla vita
Tutte le cose che ci vediamo intorno.

L’aria freme attorno al calderone
Sente le forze addensarsi
Trasporta la magia nel vento
Che porta il messaggio alla gente
Ululano le correnti attraverso i rami
Piegano gli umani e tutta la natura.

Felice del suo creato s’allieta la figura
Finalmente tutti gli ingredienti sono a posto
Ha ottenuto l’incantesimo più grande:la vita


IL GIORNO DEL GIUDIZIO
(L’APOCALISSE)

Guizzo di lampo
Fra le nuvole nere,
Gocce che scendono
Ad affogare la terra.
Le trombe suonano
L’adunata dei cavalieri
Sui cavalli volanti
Con le mortifere armi
Carestia
Pestilenza
Guerra
Morte
Il giudizio è giunto
Con l’apocalisse
Nessuno si nasconda
Verrebbe trovato.
E gridano,e gemono
Le anime in pena
È arrivata la fine
Verranno condannate,
I morti si alzano
Lasciano le tombe,
Verranno pesati
I loro peccati
Nessuno sfugge
Nessuno scampa.
L’inferno vi attende,
Non fatelo aspettare


MONTAGNA

Il vento mi porta parole
Arrivano dl fondo della valle
Insieme al profumo d’erba
Appena falciata nel campo.
Gli occhi pieni del verde
Riflettono il bosco dai mille alberi
Che mormora con voce d’uccello
E guizzo di scoiattolo volante.
Il sole gioca a nascondino
Dietro ad una coltre di nubi
Candide come le pecore
Che belano nel prato,
Il muggito delle mucche
Mi giunge in lontananza
Insieme al dolce canto dei grilli,
Il richiamo di una natura
Ancora incontaminata
Mi piace sedere nel prato
Lontano da tutti gli umani
In cima all’erma montagna
Solitario luogo silente
Dove i pensieri fanno rumore


IL SOGNO PIU BELLO

Una stella in cielo brilla
Bella più del sole
M’inonda d’argentea luce
Trasformando tutto ciò che ho intorno
E m’incanta ogni attimo
Passato a rimirarla
Nell’assoluto silenzio della notte:
Un diamante perso nel cupo manto.
Mai cosa più bella ho ammirato in vita
E mai ne rivedrò così fino alla dipartita


DOPO

Tenui raggi di sole
Tagliano le nuvole
Come lame ardenti.
Le foglie giacciono
Strappate, abbandonate,
Dopo la tempesta
Ritorna il sole,
Illumina un tappeto
Di aghi di pino.
Un vaso è caduto,
Il vetro scintillante
Raccoglie la luce:
Schegge di diamanti
Languono sul pavimento.
Le nuvole nere ora
Si addenseranno
Su di un’altra città


DILEMMA

L’amore si sa è menzogna,
Arriva, ferisce e t’abbaglia,
Ti tenta, t’attira e t’inganna.
L’ho detto, dopo un po’ ti stanca,
Ci pensi, ripensi e non trovi
Soluzione all’arduo dilemma:
Amare od odiare?è meglio ch’io dorma
E abbandoni l’idea di una donna.


AMORE PLATONICO

Fil di sussurri
Mormorati nel buio,
Quand’alcuna luce
Illumina la notte.
Solo il vago brillio
Delle stelle come
Testimone all’amore.
Sulla candida spiaggia
La risacca del mare
Copre i bisbigli.
Fuori dal mondo,
Fuori dal tempo,
Chi ama è come in
Una bolla.
Nient’altro importa
Che il tocco dell’altro
Il suo sussurro, sospiro,
Anche solo il respiro,
Questo basta perché
Il suo cuore gioisca,
Questo è il vero amore:
Trovare nell’altro
Metà del proprio cuore.


L’ANTICA SORGENTE

Piange l’acqua dalla stanca roccia
Un fiume di lacrime scende dal monte.
Arsa nel fuoco tra le acute grida
La serva di satana dalle oscure arti.
Dove bruciava la carne ora sgorga un torrente.
E tu viaggiatore errante che ne bevi
Diffida dalla cristallina sorgente
È il rosso sangue della strega
Contaminato dal suo malvagio orrore
Veleno che uccide tra il bruciante dolore
Chiunque osi anche solo sfiorarlo,
Allora quando ivi poserai il tuo passo
Rammenta grato queste mie parole,
Scopri il capo e fatto un inchino fuggi lontano
Fuggi e mai ti voltare, lei non ti deve trovare!


RUGIADA

Stille di nettare
In verde grembo.
Figlie di nuvole
Del primo mattino,
Piccole stelle
Nel cielo del prato.
Rotolano di filo in filo
Cadendo
Spruzzando
Bagnando.
Gocciolando dai petali
Sfiorano la terra
Per poi svanire,
Ah, che magia
Il dolce incanto
Della rugiada.


FIORI

Petalo dopo petalo,
Così la vita abbandona il fiore;
Così le lacrime scorrono lente
Sul mio volto.

Non c’è nient’altro dunque?
Non c’è nessuno?

Questo è il mio destino…
Il silenzio di un arido deserto.
Polvere e solitudine.


OTTOBRE

Stelle cadenti
Fra l’erba del prato,
Autunno di rossa magia
Nel viale alberato.